Ripensavo ad allora. Alla sera in cui annusavo la pelle del tuo collo cercando di non farmi scoprire. Quando tutto ancora doveva essere, quando tutto era ancora da dire, da confessare, da palesare. Ripensavo alle farfalle dentro allo stomaco. Al tuo profumo di aria fresca, di cielo terso in una giornata di primavera. Ripensavo alla dolcezza dei tuoi gesti, ai rituali delle tue mani lunghe ed affusolate. Alla profondità del tuo sguardo mentre cercava di dirmi quello che le labbra ancora non riuscivano a fare ...
Ripensavo ai tuoi occhi dentro i miei la sera in cui mi baciasti la prima volta. Ripensavo a come tremava la tua mano quando, dopo attimi di silenzio ed impaccio, sfiorò la mia guancia, scostando una ciocca di capelli che mi cadeva sulla fronte. Mi chiesi se mi avresti baciata. Ripensavo all'attimo in cui ti sollevasti quel tanto da sovrastarmi e rendermi schiava, al cuore che mi batteva forte, al brivido lungo la schiena, alla vertigine che mi faceva barcollare nonostante fossi sdraiata accanto a te, tra le tue braccia. E poi l'attimo in cui le tue labbra si posarono sulle mie.
Credo venga più naturale soffermarsi sull'about qua che sulla foto.. Una bella pagina di diario, quasi un poesia..sembra di sentirle le farfalle..le avrà sentite anche lui.. A presto, Ale
abstract! ecco! non sapevo in che categoria poterlo classificare! grazie! mi fa piacere il commento ti sia piaciuto ... lo scopo è di emozionare ... con quello che si scrive o con quello che si fotografa poco importa. l'importante è far sentire ... le farfalel nello stomaco!